Benvenuto nel mondo del maschio “omega”.

“Io sono l’alfa e l’omega, con la prima ci vado in giro, con la seconda so sempre che ore sono”
(Ecclesiaste)


Se anche tu questa mattina ti sei svegliato nella speranza che la donna della tua vita ti dicesse: “Amore, voglio essere la tua geisha”; ma dopo aver fatto la doccia hai controllato che neanche una gocciolina potesse aver intaccato l’amuchina che ricopre il pavimento del bagno più spessa di uno strato di lineolum, benvenuto nel mondo del maschio “omega”. Se anche tu questa mattina ti sei svegliato con la voglia che la donna della tua vita ti dicesse: “Amore, ogni tuo desiderio è un ordine”; e l’unico ordine che ti è venuto in mente è: “I piatti stasera li faccio io e non voglio sentire discussioni”, benvenuto nel mondo del maschio “omega”. Se anche tu, ieri sera, dopo aver pulito le scarpe sul tappetino sulla porta di casa con la stessa foga con cui Mastro Lindo aggredisce lo sporco impossibile, ti sei domandato”: “Chi porta i pantaloni in questa casa?”; e ti sei risposto: “Porca matrioska, ho dimenticato di comperare il latte!”, benvenuto nel mondo del maschio “omega”.

Diciamocelo con onestà: essere remissivi è sempre possibile, ma siamo diventati delle vere bovazze umane. Sarà stato il femminismo, sarà stata l’era postmoderna, sarà stata l’era dell’acquario; io non lo so esattamente cosa possa essere stato, ma qualcosa è andato storto. Non dico di tornare ai tempi di Enrico VIII (avete presente quel simpaticone che, quando una moglie non gli andava più bene, prima la faceva decapitare e poi chiedeva il divorzio?”), ma almeno dimostrare un rigurgito di orgoglio, questo ce la possiamo fare. Sul come vedremo poi, per adesso limitiamoci a verificare la nostra condizione di partenza. Rispondete con onestà a queste semplici domande:

1) quando entro in casa per prima cosa indosso:

  • a) una comoda tuta virile e poi giro per casa urlando “Adriana!”, mentre prendo a pugni il quarto di bue che tengo in camera da letto;
  • b) la mia vestaglia di seta nera tipo l’impero dei sensi e poi la possiedo come sul piano cottura, mentre lei si dibatte e geme: “Pazzo, mi fai bruciare lo sformato”;
  • c) le pattine.

2) Quando, facendo la spesa, arrivo alla cassa, penso:

  • a) oggi uso la American Express Gold o pago in contati?
  • b) gnocca oggi la cassiera nuova, adesso telefono al Guglielmotel e verifico se la suite di James Bond è ancora libera;
  • c) vacca la boia ladra, ho dimenticato gli assorbenti con le ali.

3) Gli amici questa sera ti hanno invitato al bowling, tu:

  • a) prepari la borsa, lucidi la tua palla personale e lubrifichi le giunture del gomito;
  • b) ti porti avanti con una cassetta da 12 di Budweiser e studi modi sempre più originali per declamare “Mi illumino di immenso” a colpi di rutti;
  • c) le chiedi se preferisce vedere “Colazione da Tiffany” o “Thelma e Louise”.

4) Ti assicurano che in paradiso avrai novantanove vergini tutte per te, tu:

  • a) ti fai mussulmano con clausola retroattiva per tutte le tue vite precedenti;
  • b) vai in farmacia a fare scorta di viagra;
  • c) avvii un tavolo di riflessione esegetica sul Corano con la tua donna.

5) Il tuo punto di riferimento maschile è:

  • a) Harrison Ford quando entra nella sua classe nel primo Indiana Jones;
  • b) Rocco Siffredi con i soldi di Tronchetti Provera;
  • c) Mastro Lindo;

6) Il claim pubblicitario in cui più ti riconosci è:

  • a) per l’uomo che non deve chiedere mai
  • b) be inspired
  • c) con Nelsen piatti li vuol lavare lui

Se, per caso, nel rispondere a queste domande noti che:

  • a) esiste una certa prevalenza di risposte della classe (c);
  • b) non sei mai stato al Gugliemotel con una cassiera del Dìperdì;
  • c) non ricordi l’ultima volta che hai visto una Budweiser;
  • d) non sai chi è Rocco Siffredi;
  • e) hai dimenticato di comperare la ricarica per il Nelsen

ci sono buone probabilità che prima di diventare un maschio “alfa” tu debba percorrere a ritroso tutto l’alfabeto greco. Comunque, non disperare: sei in ottima compagnia.

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