“Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando vota solamente per protesta...”
I personaggi di oggi sono cinque: Renzi,
Grillo-Gabanelli e Finocchiaro-Zanda. La Finocchiaro, che da sola non riesce
nemmeno a fare la spesa, ha scelto Zanda per promuovere un disegno di legge per
affrontare Grillo: non fai un partito? Non giochi con noi. Diciamo che è un po’
come usare del diserbante per depilarsi ma risolve il problema alla radice. Poi
c’è la coppia Grillo-Gabanelli. Parafrasando Grillaber, fino a ieri era:
Ma cos’è di destra, cos’è da grillino
Amato presidente è un po’ destra
Gabanelli al colle è da grillino
Che purtroppo, causa domande impertinenti e inevase
durante un’educata puntata di Report, da oggi diventa:
Insultar la Gabanelli è un po’ di destra
Ma se fa domande oneste è da grillino
Non si sa se la sfortuna sia di destra
Ma se ti beccan sempre sei grillino
I fondi neri sono sempre in fondo a destra
Ma se li usa Casaleggio è da grillino
Questo parafrasando Grillaber. Parafrasando invece con
il buon senso popolare, la faccenda diventa: “Son tutti trasparenti con il culo
degli altri”, per la gioia di chi è così diverso da sembrare uguale. E
arriviamo a Renzi che, dopo aver ammesso che il termine rottamare forse è un
po’ esagerato, è diventato il fidanzato d’Italia. Scherzando oggi ho scritto
che ‘mia madre si è affezionata così tanto al nuovo cagnolino che lo ha
chiamato Renzi. Piace al 70% delle sue amiche oltre i 65 anni, soprattutto
quelle nate al Nord dopo il 1980, poco religiose e che hanno votato o Lega, o
PDL o PD o SEL’. Sembra una battuta, ma Renzi piace nelle valli bergamasche
come a Lampedusa, piace a Berlusconi, , a D’Alema, al nuovo papa, al cagnolino
di Balotelli, a Balotelli, a tutto il Milan (tranne Abbiati che si dichiara
fascista, quindi è indeciso tra Casa Pound e Roberta Lombardi). Piace così
tanto a tutti che viene il sospetto che verrà sacrificato al primo Barabba di
turno. Ma per intanto così è. Lui, Grillo, la Gabanelli, Zanda e Anna
Finocchiaro. Questi i cinque nomi che hanno segnato una giornata che sarà
ricordata come una delle tante. E poi c’è quello per cui, invece, verrà
ricordata: Gigi Riva, rombo di tuono, che dopo 50 anni dedicati alla storia del
calcio italiano, ha deciso di auto-esodarsi. Agli altri non so, ma a lui
-mentre ancora sento il suo perone spezzarsi un pomeriggio contro un difensore
austriaco- questa giornata inutile
resterà per sempre nella memoria.
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